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In vigna e in cantina

Vini a basso impatto antropico…

Ci piace definire i nostri Vini a “basso impatto antropico”, termine realizzato dal VinBirraio Luca. Lavorare a basso impatto antropico vuol dire difendere l’integrità del proprio territorio e preservare l’individualità del vino dall’omologazione che chimica, industrializzazione e tecnologia hanno portato nelle opere agricole. Produrre vino in modo naturale non è una tecnica, ma un modo di approcciarsi alla vita con la consapevolezza che il territorio non va usato ma va vissuto. Inizialmente abbiamo scelto l’agricoltura biologica (certificata da Suolo e Salute), poi abbiamo incontrato la biodinamica ed è in quel momento che abbiamo ritrovato le nostre radici e quel rispetto autentico per qualunque cosa abbia vita che è stato sempre compagno di ogni contadino. Rispetto che significa conoscenza, rispetto senza il quale si può usare la terra ma solo per poco tempo, fino al momento in cui essa si ribella. Qualche volta mia nonna mi ha seguita nei vigneti quando accompagnavo qualche persona in visita, è stata ad ascoltare in silenzio le mie spiegazioni, ma al rientro mi ha detto: “Bruna, la chiamano biodinamica adesso? Una volta, quando non c’erano i soldi per comprarsi i pellet per forza potavi in luna calante e si rispettavano animali e vegetali, facevamo proprio come tu racconti adesso, ma non era una scelta, era il solo modo per scaldarsi d’inverno: se tagliavi in modo diverso il legno camolava e non ti scaldavi, se non conoscevi la natura e non la rispettavi non mangiavi“.

Cosa facciamo in vigneto

Il nostro lavoro in vigna è estremamente semplice: al bisogno trattiamo con rame e zolfo di miniera, nelle annate più piovose aggiungiamo un trattamento con litotammio per asciugare. Non facciamo potatura verde, affastelliamo i tralci. Dopo la vendemmia prepariamo il letto di semina nei filari dove siamo passati con il trattore e seminiamo a spaglio pisello proteico, veccia villosa, favino e senape per ridare forza al terreno. Una volta l’anno (solitamente in autunno o in primavera) facciamo un trattamento con il preparato 500. Per la raccolta non eseguiamo analisi, ma quando serve monitoriamo solo le curve di maturazione sul moscato che deve essere raccolto a maturazione perfetta almeno quando il tempo lo permette. Abbiamo bisogno dell’analisi perché non siamo più capaci di conoscere unicamente col gusto (senza strumenti) il perfetto equilibrio del Grappolo.

Cosa facciamo in cantina

Il lavoro in cantina è semplicemente complesso!!!! Semplice, perché l’uva che arriva viene rispettata, seguita ed accompagnata; complesso perché sono le condizione climatiche dell’annata che ha fatto maturare i grappoli a determinare le fermentazioni e tutti i passaggi successivi. Perciò noi stiamo ad ascoltare e monitorare. L’unico vino “tecnologico” è il Moscato Filari Corti perché si avvale della catena del freddo e di filtrazioni, a differenza di tutti gli altri vini di Carussin.